-7: una settimana, mio dio. Zeus, Alan, Road Runner, Carol e tutte quelle cose a cui normalmente non pensi…

Popolino amoroso, vi siamo mancati vero? Una settimana fa compariva su queste coordinate spazio temporali l’ultimo meraviglioso post del Dinamico Duo, ed oggi, ad una settimana esatta, ecco cosa ti succede. Ti succede che ne manca una, di settimana, all’ora X. Ecco, allora, ragionevolmente, il primo contributo…

No, perchè davvero, popolino, manca una settimana. Una. 7 giorni. 7 come i sette samurai, 7 come i giorni della settimana, 7 come quei disgraziati che sabato scorso mi hanno fatto passare una addio al celibato che coso, Alan, levati dai, forza, su, smammare.

che a volte la vita fa schifo, ma altre, invece, tutto il contrario…

7, dicevamo, che secondo wikipedia possiede queste magiche proprietà:

  • È il quarto numero primo, dopo il 5 e prima dell’11 (utile quando devi pagare il ticket e sei in coda alla macchinetta con la simpatica vecchina che dice, dal fondo “allora, ci muoviamo che c’ho il catetere che perde?”)
  • È il settimo numero dopo il sei e prima dell’otto (oh, son cose da sapere)
  • È un numero primo di Mersenne, 7 = 23 – 1 (formula da usare quando vuoi distrarre un bambino rompipalle al parco che assedia il tuo povero cane…)
  • È un numero primo sicuro, ovvero (7-1)/2 è ancora un numero primo (e in tempi di crisi serve avere una certezza del genere).
  • Un poligono avente sette lati si chiama ettagono (ma và! mettilo nel curriculum vitae, poi vedi…)
  • È un numero primo cubano della forma \,(x^3 - y^3) / (x - y), x = y + 1\, (tale forma in verità prende le sinuose grazie di una bottiglia di rum…e la formula spiega come sbronzarsi in santa pace eliminando il fastidio dei platani sulla statale)
  • È un numero primo euclideo 7 = (2 × 3) + 1 (perchè si sa che euclide non è che facesse molto sesso e di tempo ne aveva, ma ne aveva…)
  • È un numero felice (prova a chiederlo a me, prova…)
  • È un numero fortunato (prova a chiederlo a quello che s’è giocato lo stipendio, scemo, e adesso si mangia le solette delle scarpe)
  • È il secondo numero di Carol (noto personaggio sia felice che fortunato, Carol sapeva contare fino a due, cioè nel senso che gli unici numeri a lui noti erano il novecentosessantatre e il sette…un matematico brillante…)

Ma questo per quanto riguarda la matematica. Vediamo ora cosa insegna fik-ifikipedia riguardo gli altri interessanti campi del sapere riferiti al mitico numero 7…

Per il settore religioni e affini, quarto scaffale corsia dodici del sapere umano, abbiamo:

  • Sette erano le fanciulle e i fanciulli che venivano offerti dalla città di Atene a Minosse (con tanto di ringraziamento a bocca piena del Minotauro e rutto libero durante la finale di coppa)
  • Sette sono le virtù: 3 teologali (fede, speranza, carità) e 4 cardinali (giustizia, temperanza, prudenza, fortezza). Che in tempi come questi, ad un passo dal matrimonio, devi averle tutte, ma proprio tutte…
  • Sette sono i peccati capitali: gola, accidia, superbia, avarizia, invidia, ira e lussuria così come sette sono i nani (il gioco ora è associare i peccati ai nani…chi è l’onanista del gruppo?)
  • Sette sono i bracci del candelabro ebraico Menorah (e tutti in coro: me cojoni!)
  • Sette sono gli Dei della felicità del buddhismo e dello shintoismo:
    • Ebisu, dio della pesca, fratello minore di Sanpei.
    • Daikoku, dio della fortuna, cugino di Gianni, il dio dell’Ottimismo.
    • Benten, dea delle arti, apparentata alla lontana con Ben 10, un personaggio zozzonissimo…
    • Fukurokuju, dio della popolarità, che se ne va in giro in limousine e firma autografi sulle mutandine delle ragazze…
    • Bishamon, dio della guerra, un tipaccio con un caratteraccio, figlio di quest’uomo qui, quindi potete capire bene…
    • Jurojin, dio della longevità, chè uno con un nome così un pochino ti prende per i fondelli…
    • Hotei, dio della giovialità, strettamente ammanicato con Alan, quello di cui sopra…
  • Sette sono le divinità mitologiche identificate dalla Cabala ebraica (e anche queste son cose da conoscere, che quando devi pagare il conto al ristorante gli tiri fuori la cabala all’oste e quello, sperduto, ti lascia andare ringraziandoti oppure chiama l’energumeno in fondo alla sala e ti lascia a morire nel vicolo sul retro)
  • Sette sono state le piaghe d’Egitto (tra cui, citato in nota a margine, c’è anche la “famosa piaga del 6 luglio, che costò la vita interiore a 80 innocenti individui”).
  • Sette sono i Sacramenti del cristianesimo cattolico romano: Battesimo, Cresima (o Confermazione), Eucaristia, Penitenza, Unzione dei malati, Ordine Sacro, Matrimonio (errore: unzione dei malati e matrimonio solo lo stesso sacramento. E non c’è un cazzo da ridere!)
  • Sette sono i Sigilli la cui rottura annuncerà la fine del mondo, seguita dal suono di 7 trombe suonate da 7 Angeli, quindi dai 7 Portenti e infine dal versamento delle 7 Coppe dell’ira di Dio (Giovanni, Apocalisse). Insomma, un solo unico enorme bel casino. Quando capiterà vallo a spiegare all’amministratore di condominio che c’hai le ire di dio che ti fanno la malora in cantina e sporcano da tutte le parti…
  • Sette erano i veli della danza di Salomè (…)
  • Sette sono i chakra (punti caratteristici del corpo umano, disegnate un cerchiolino con un pennarello please):
    • Muladhara (tra osso sacro e coccige, verso dietro) – un punto che se cadi di culo lo senti e poi devi sederti con la ciambella per tipo ottocento eoni…
    • Svadisthana (tra II vertebra lombare e osso sacro, verso avanti) – in pratica in zona vescica…
    • Manipura (plesso solare) – il punto in cui se ti becca Ken ti si gonfia come quando hai mangiato l’ultima volta la fagiolata con le cipolle di tropea e ti è sembrato di morire…
    • Anatha (cuore) – quella cosa che quando batte forte vuol dire che stai male, ma tanto male…e succede in occasione di un infarto o di un innamoramento…no, per dire…
    • Vishudda (gola) – il punto che Chuck Norris ti sfonda solo guardandoti, perché lui è telecinetico paragnostico e quindi tu sei GIA’ morto. Punto. Sì, anche tu Ken.
    • Anja (terzo occhio, fronte) – che poi, cosa te ne fai di un occhio in più, visto che comunque le cose anche con due non è che appaion poi tanto belle…
    • Sahasrara (fontanella) – quella che se ti arriva la sponda di un camion lì in cima poi per il resto della vita le cose non saranno mai del tutto a posto (e lo dico per esperienza personale…chiedetelo a mio padre, il fatidico giorno dell’evento X, e vedrete come si divertirà a raccontare quella volta in cui ha quasi ammazzato il figlio!!!).

Ovviamente potremmo continuare con, tipo, vediamo, non so…i “magnifici sette” strumenti del Controllo Statistico di Processo? No, ve lo fate spiegare da Gianluca e Fabio il giorno del Gran Giorno. Chi sono? Questi qui sotto, ecco chi sono…ripresi durante il mio addio al celibato e mentre cercavano (riuscendoci) di farmi il culo a paintball (presto un post sull’argomento)

Quello con la maschera è Gianluca, detto anche “The Killer”, mentre l’altro è Fabio intento a sparacchiare nel culo a Rewik e a me ma mancando clamorosamente Andrea “Road Runner” o “The Maniac Runner”. Proprio di Andrea abbiamo qui un contributo ripreso in tempo reale nel campo di gioco…

the maniac runner from chiuca production on Vimeo.

Ora, non so come ci sia riuscito ma Andrea correva davvero come uno stambecco della Val di Susa…come? Non ci sono stambecchi in Val di Susa…ci sono, è che corrono veloci e non li vedete…A tal proposito la corsa alla bandiera l’aveva tentata anche Silvio, ma è stato gragnuolato di colpi in modo decisamente ridicolo…

Riprendendo le fatalità riguardanti il numero 7, e per chiudere questo post assolutamente disperato, parliamo di mitologia e alchimia…té

  • Sette sono le Pleiadi, mitologiche figlie di Atlante e Pleione, figlia di Oceano: Elettra, Maia(la), Taigeta, Alcione, Celeno, Asterope e Merope Generosa. Codeste figliole da brave donne greche hanno avuto tutte una vita fondamentalmente di m…: una s’è consumata dal dolore, l’altra era talmente bella che Zeus ha fatto un bel mucchio e ha trasformate lei e le sorelle in stelle, così, tanto per fare una delle sue vaccate. C’è da ragionarci quando uno guarda le stelle…
  • Sette sono le mucche di Apollo, vacche mangiate dai compagni di Ulisse sull’isola del sole (Sicilia). E da buon vegetariano dico: ben vi sta, zozzoni.
  • Sette sono i metalli simbolici del percorso di trasmutazione alchemica: piombo, ferro, stagno, rame, mercurio, argento, oro. Hai visto mai che in tempi come questi torni utile: vai in posta e invece di pagare con la carta straccia dai un pezzetto di ferro che hai divelto dalla sedia a dondolo della vicina e dici alla cassiera “sim salamin” e te ne vai, tu e la tua tunica da mago otelma. E vieni raggiunto dal buttafuori dell’oste di cui dicevamo sopra, ed il destino resta sempre il vicolo sul retro…

Popolino, ma sei arrivato a leggere fino a qui? Onestamente non ti capisco. Come fai? C’è gente che mi incontra per strada e dice “belli, i tuoi post” “grazie” rispondo e la cosa potrebbe finire qui ma quelli continuano: “soprattutto quello in cui parli di come curare le emorroidi”. Io sorrido e annuisco, è bello fare del bene. In fondo son tempi difficili, e l’amore è l’unica cosa che ci può salvare…insieme alla misericordia e a tanta, tanta pietà.

Popolino, guardati le spalle e attento a Zeus, non si sa mai che faccia il furbetto e ti tramuti in un grosso chakra…che poi dipende quale…metti caso che sia in vena di scherzi, hai voglia ad essere un Muladhara di questi tempi…

Il prossimo sarà post ad un passo dalla fine…immaginate l’umore e la cupezza, il senso di vuoto…come un aereo in caduta libera…dio come sono disperato…

-24: c’era una volta il gioco del “se fosse”

Mi tremano le gambe. E ieri sera non riuscivo nemmeno a tenere in mano la penna grafica per disegnare la nuova fantastica tavola a fumetti. Che sarà? Sarà che sei stanco morto? sarà che tipo non ti reggi più in piedi e muori a letto in qualunque condizione? Sarà che svieni invece di addormentarti? Sarà che di questo matrimonio ormai non ne puoi davvero più anche se non ne vedi l’ora? Guardati, stamattina lo specchio ha chiesto pietà. E ieri ha cercato di fuggire dalla finestra del bagno ma gli si è incastrato lo spigolo e l’hai trovato così, mezzo fuori e mezzo dentro, che belava. Sei stanco, cocco, ammettilo. Però manca poco, ormai sei quasi all’arrivo.

Giusto stamattina, mentre guidavo in preda a convulsioni epigrafiche, m’è venuto in mente il gioco del “se fosse”. Te lo ricordi popolino? Quello con cui mettere in imbarazzo gli amici? “E Giorgino, se Giorgino fosse un animale che animale sarebbe? Un crotalo”. Bei tempi quelli in cui ci si sfotteva e non c’era altro a cui pensare…Quindi ho iniziato a pensare, a fingere di ragionare. Se fosse un giorno della settimana? Un lungo fottuto lunedì, sarebbe! mi son detto, affranto. Se fosse un colore? Color Carlo Conti, decisamente…Se fosse una canzone? Ah no, questa no…a questa non rispondo. E se fosse un libro? Cioè, se tutto questo bel periodo/ultimo mese/ultimo anno fosse un libro, che libro sarebbe? Ci ho pensato meno di un quarto di decimo di secondo. La risposta è sgorgata dalle interiora come quando mangi tanti fagioli e cipolla. Questo! Decisamente senz’ombra alcuna di dubbio questo!!!

Questo libro, per chi non lo sapesse, è uno di quelli che quand’ero bambino mi son letto senza sapere un niente di niente di King e di cosa trattasse. Giunto alla pagina finale ho iniziato ad avere incubi esistenziali che ancora non la vogliono piantare di tormentarmi. Son lì che mi fissano, le scarpe rotte e la faccia cotta dal sole, che mi puntano il dito e dicono “c’è un peto in via merulada sedici“. Eh? ma quelli continuano a fissarmi e a ripeterlo. Di che parla? Prendi un branco di ragazzi imbecilli che decidono, non si sa perché, di fare una marcia (non una corsa eh?) massacrantissima per tipo migliaia di  migliaia di chilometri. Fin qui niente di strano, i ragazzi imbecilli le cose del genere le fanno. Ma, e certo che c’è il ma, questi devono sempre marciare, notte e giorno, senza mai fermarsi (MAI quindi hai voglia a far le cose grosse) perchè sennò prendono le penalità e dopo 3 penalità sono eliminati dalla gara. Vabbè! Vabbé un cazzo!!! Perchè questi vengono eliminati fisicamente a fucilate!!! Bang bang bang!!! Ciao, ti saluto è stato bellissimo…E c’è ovviamente il personaggio principale che è tipo uno con i brufoli mega palla che alla fine vince. E grazie al…

Ora, perchè pensando a questo periodo alla domanda “se fosse un libro” m’è venuto in mente questo? Qualcuno mi sa fare una squallida lettura archetipica junghiana parafrasando paolo rossi? Ciccio, è ora che te la faccia addosso, altro che…mi dicono gli incubi con la faccia cotta dal sole e le scarpe rotte. “Fattela addosso, evviva evviva ecco il peto di via merulana sedici“. Che sia stato tutto un viaggio per arrivare fino a qui? Tutta la mia esistenza, gli incubi, i sogni, le decisioni prese e quelle non prese ti arrangi io là non ci vado…e tutto per arrivare qui, qui dove sono ora? Possibile. E ti dirò popolino, non male…

Invero però popolino ti dico che sì, mancano 24 giorni al Big Ones, all’Evento, al Cataclisma Esistenziale. Mica scherzi. E i preparativi come procedono? Mah. faccia dubbiosa. Sguardo assente. Polso claudicante. A dire il vero non so. Forse bene ma non ci metterei la mano sul fuoco. Che ci sono ancora cosucce da sistemare, ed altre che addio non andranno mai al loro posto. Però, che vuoi popolino, mica si può pretendere la perfezione vero? Vero?

No, infatti.

Sappiate che da qui in avanti i post si faranno sempre più rarefatti come l’aria su Marte, perchè quelli del Dinamico Duo ormai non hanno davvero più carburante. Lei è ormai in preda a deliri di onnipotenza e inneggia alla trasmutazione dell’essere umano in un organismo monocellulare con la faccia dei Matia Bazar, mentre lui trova sollievo solo nel morire affondato nei cuscini e tanti saluti a casa. No, il Dinamico Duo resiste, ma ragazzi qua 24 giorni son lunghi a passare.

Quindi, se fosse un giorno, sarebbe il 6 luglio. E nel frattempo…si marcia…

Ciao popolino, fai attenzione alle penalità, che c’è uno con il mitra, là dietro…la vita è questa, in fondo in fondo…uno con il mitra…un mitra che suona sempre la stessa nota…

– 28: la vendetta del pelo superfluo

Beh, che vi credevate?!
Il fatto che critichi Luca perché scrive di schifezze e robe che anzi sarebbe  meglio tacere non significa che farò meglio di lui 😛

Quale pelo?

In questo caso, quello delle gambe (vi risparmio gli altri), ovviamente della sposa.

Ho infatti avuto la spiacevolissima notizia/sorpresa di non poterli eliminare come meriterebbero perché è troppo presto: pare che non farebbero in tempo a ricrescere a sufficienza per poter essere perfettamente estirpati con La Ceretta del Matriagio.

Senti come se la ridono!!!
Dal coppino al calcagno (non ho i calcagni pelosi, è solo per dire), sono tutta uno sghignazzamento sfacciato, si scompigliano dalle risate, si scompigliano…
Ma è stato così anche per le altre?
Ma perché queste cose le donne non le dicono in giro?!
Almeno una si prepara!

Ti credo che le “spose” sono più belle di come ti sembravano: dopo che te le sei beccate per un mese in condizioni subumane, con una rasata e un dito di tacco sono un capolavoro!!!

Autostima a parte, la “questione ceretta” non sarebbe così grave se fuori non ci fossero 30 gradi… (sento il ringhio degli invitati: HA! Vi siete voluti sposare a luglio?!).

Ma voglio rasserenare le (pochissime) persone che frequento in questi tempi – in pratica, Luca: ho raggiunto un compromesso con la donzella che si è fatta carico (contenta lei) del mio franchino* e ho trovato una soluzione che mi permetterà almeno per le prossime due settimane di usare gonne-pinocchietti-ecc.

E poi, ride bene chi ride ultimo, nel vero senso della parola.

Consiglio di guardare il video linkato qui sopra, ma non ditelo ai vostri peli, sarebbe crudeltà gratuita…

Alla prossima, gente traumatizzata, continua l’allegro e imprevedibile viaggio nel mondo del Matriagio e dei suoi segreti.

Dimenticavo! Il DIGGEI C’E`!!!

.

* “franchino” non è noto a tutti, anche se un parassita molto diffuso… un bacio alle splendide donne con cui lo condivido!

Lista nozze… finalmente!

Occchei, immagino che non gliene fregasse niente a nessuno (anche se sarebbe ora che iniziasse a importarvi dato che qui i giorni si polverizzano come farina nelle maniche scarpe e mutande – si capisce che la mamma mi ha dato la sua macchina per il pane?), ma abbiamo finalmente l’indirizzo a cui potete trovare la nostra lista nozze, anzi, l’indirizzo della lista nozze.

IT73 Y 05034 12814 000000111107

In realtà c’è anche un’altra opzione, che prevede la possibilità di acquistare delle sciccherie degne delle migliori case d’asta, cioè oggetti della nostra propria proprietà, di quella del vissuto di ogni giorno (tipo la pagnotta di stamattina che mi si è suicidata ancor prima di finire la cottura perché resasi conto di essere troppo troppo troppo ingenua e giovane per finire tra le fauci de no’ artri), o della nostra incredddibbbile storia d’ammmore (per chi non sopporta le cose scritte dalla Sposa in questa simil-lingua tuttalpiù itagliacano, sappia che parla esattamente così, ma solo quando è felice… il chè sarebbe un buon segno, non fosse che così la gente non la sopporta e la schizza generando ovviamente un rinculo di tristezza, ndr).

L’unico probbblema è che tutto dipende dal mio ormai-non-so-più-come-chiamarlo-moroso-non-va-più-bene-marito-è-ancora-presto-fidanzato-fa-troppo-serio-allora-facciamo-che-lo-chiamo-Luca-che-si-fa-prima e quindi devo/dovete aspettare che l’Altissimo abbia una briciolina del suo prezioso tempo per passarmi le immagini dei pezzi unici (e per fortuna) che saranno a voi offerti.
Per noi.
Vabbè, tanto il fine è quello 😛

La Sposa

L’EFFETTO CARL WEATHERS, I PRURITI DEI LEGO, LA COYOTE X e tante tante altre cose che i borghesi non sanno…

Note importanti: 1) questo post non ha praticamente nulla a che fare con il matrimonio, ma è bello e quindi ci sta; 2) questo è un Post Molto Maschio, per cui care lettrici, continuate a vostro rischio e pericolo. Molto maschio? Molto quanto? Molto così

sufficiente?

Stasera mi sono ricordato del primo post, quello in cui tragicamente raccontavo a me stesso l’orrore di non riuscire più a entrare, soprattutto concettualmente, dentro il mio superbo giacchino azzurro, ancora d’allora appeso mesto mesto all’attaccapanni in corridoio. Ma stasera c’è di più. C’è che mi sposo. Lo so, son una diecinina di mesi e passa che tale fatto grava profondamente sul mio già cupo umore. Mi sposo, capite? Siate comprensivi, amici della fungia, e comprendetemi. Però non è questo il punto. Non è l’evento in sé. Ormai il fatto dello sposarmi l’ho bell’è che messo da parte. Mi sta bene. Ci son cose che bisogna fare ogni tanto. Son cose queste, che le affronti con gli attributi. C’è da fare gioco duro, e allora facciamolo e non se ne parli più.

Gioco duro? Tipo così, cazzo, sì, così.

No, scusate, non così, m’è scappata…Intendevo così!

Non è il gioco duro. Ma il fatto che solo ora, profondamente, mi sono reso conto di essere invecchiato, di avere dei ricordi (caspita Chiara, io ricordo!!!) che ogni tanto prendono il sopravvento. Ok ok, lasciate che mi spieghi. Non ricordi d’infanzia tipo schianti in bicicletta pruriti ormonali partite al pallone con l’amico immaginario Gianroberto che ti snobbava e andava a giocare con il bambino che abitava in fondo alla strada perchè lui, la merdaccia borghese, aveva questo (prego contributo)

e tu invece qualche copia malconcia di finto trasformer e i lego ed una sconfinata fantasia per colmare il tutto. Mica è questo. no no nossignore. Non si tratta di questo tipo di ricordi. Cioè, anche i Lego, ma questi, come questa qui, appartengono al reame dei giochi (e dei primi pruriti. Prego, non chiedere!). Qui vi parlo di altri ricordi, molto molto anni Ottanta. Fortissimissimamente anni Ottanta, e che hanno a che vedere con il diventare grandi, ma grandi sul serio…

Lo chiamerò effetto Carl Weathers, e cioè quella stramaledettissima nostalgia che ti attanaglia quando vedi questo

 questo

questo

e anche questo

e tutta un’infinita serie di enormi figate dal sapore di meraviglia che negli anni ottanta, ehi, vuoi mettere? Capisci di cosa parlo, popolino amoroso? Mi sto per sposare e mi vengono in mente tutte queste cose, tipo l’A Team, quel telefilm con il robot arancione scassone e l’elicottero sempre scassato, il capitano Kirk e le mie fantasie connesse sul fatto che, diciamocelo, lui se la spassava alla grande con Uhura, là nella cabina del capitano mio capitano, alla facciazza di Spock che con le donne, invece, non ci sapeva fare proprio per una cippa lippa. E migliaia di altre cose tutte così. Passato proprio un’infanzia triste eh? Mi sa di sì. Povera stella Chiara, caritatevole…

Ma soprattutto e mai purtroppamente, la più GRAAANDE nostalgia. Quella che da’ il titolo al post, quella che si chiama Carl Weathers, al secolo Carlo Intemperie, l’uomo simbolo insieme a chi sapete voi di un momento fantastico della nostra esistenza. Altro che Goldrake e Mazinga, Jegg Robot d’Acciaio e Georgie. Carl Weathers. Chi? Che scherzi vero? No, dit dabòn? Non sai di chi parlo? Popolino, meno fendenti e sbuccio ginocchia eh! Troverai un contributo, giù poco più giù, per cui non disperare…ti voglio saggio, e non zotico ignorante quale sei…ci tengo a che abbia la migliore istruzione, popolino odoroso…

Era il tempo dei film tosti tosti, quelli veramente tosti, dove trovavi sullo schermo gente così

Vuoi mettere? Il tempo degli Action Movie, quelli dove il testosterone sedeva con te al cinema e ti prendeva i pop corn minacciando di picchiarti selvaggiamente se non glieli davi. E quando gli hai detto no lui ti ha picchiato davvero e al papà ci hai detto che era stato Gianroberto e tuo padre, non sapendo chi fosse, ha picchiato il bambino borghese in fondo alla strada (e tu e il tuo testosterone vi siete messi a guardare la scena che ti sembrava davvero davvero un film tutto muscoli e cazzotti e proiettili). Quello era il tempo in cui non c’era mica da scherzare, e tutto si risolveva facendo saltare in aria la gente come i vecchioni di natale…Parcheggi male? Ti salta in aria la macchina. La macchinetta del caffè frega i soldi? Bum tra mille colori…Il tempo in cui spostati và che ci son battute di proporzioni bibliche (tipo “ti balliamo il tip tap sulle gengive”) e ironia della madonnina santa non ci credo è tutto troppo bellissimo! Film che non si prendevano troppo sul serio, o lo facevano fantasticamente tanto…

E tu, che invecchi, ti rivedi quesi film da vecchio nerd sentimentale e ti rendi conto che 1) sei un vecchio nerd sentimentale, 2) che l’effetto Carlo Intemperie aumenterà col tempo, ma soprattutto che 3) oh, ma sai chi se ne frega? Sempre meglio averle, le nostalgie, che fregarsene…E poi consolati vecchio mio, mica sei il solo…Schwarzy fa il politico, Stallone l’impedito e Chuck Norris il buttafuori al tuo matrimonio.

 Ora popolino anche tu sai…

E ditemi, quali sono le cose che mettono in moto il vostro effetto Carlo Intemperie?

RIDI RIDI…

Risorto dalla malattia che mi ha attanagliato per tre, e dico tre, giorni, eccomi di nuovo qui a dirvi quel che penso di questo faaaantastico evento. Non vedo l’ora. Bene. Ma, mentre sbattevo il cervelletto stinto contro il muro per farmi venire una timida timida idea per una futura strip-o-marriage meno trista trista dell’ultima (perdonatemi perchè a volte, sul serio, non so cosa mi prende), mi sono messo a saltellare sul Tubo alla ricerca di inspirazioni ed espirazioni. Ho trovato questo, questo qua sotto (muovi il ditino santo sulla rotellina santa del tuo già beato mouse, forza!) e ciò mi ha fatto pensare…

A cosa? Che ci sono eventi pericolosi, e non perchè sono intimamente tali, ma perchè possono portare a nefaste conseguenze. O meglio, ci pensate voi, voi che la sposa la conoscete, a quel che potrebbe fare quel giorno? No, dico, quel giorno potrebbe ridere a crepapelle. No? Sentite, se la rideva di gusto quando il dente santo del qui presente penzolava tra sangue e dolore, pensate che non sia capace di farsi scappare una lunga e gustosa risata isterica? Sapete che vi dico? Che se si mette a ridere così a me sta bene. Anzi, anche meglio.

Domani niente strip. Visto che vi siete abituati all’assenza, perchè non continuare?

STRIP-O-MARRIAGE #16 – a volte ritornano (e tu pregavi fortissimo il contrario)

Hahaaa, voi pensavate di averla scampata e giù vi dicevate “fortuna che l’ha finita con ste boiate, non se ne poteva più!“. Pensavate di essere al sicuro, di aver scampato il più grande pericolo del 2012 (altro che maya maionchi). Invece…invece zak! o sotomaior! Considerato il lunedì splendido vi posto la nuova nuova strip del giorno, tanto per infastidirvi e farvi rognare. Ehi, dico, mica vorrete iniziare la settimana col sorriso?! Illusi, ignoranti, guazzabuglio di scontate intenzioni (e se volete continuo…)

Al motto di qui si fa il matrimonio o si muore, vi presento la tavola intitolata “prendi la cacca, ad esempio”. Toglietevi quella faccia sconcertata. So che il tema ultimamente pare essere ricorrente, ma è una ben chiara sublimazione del mio stato fisico-mental-spirituale, quindi, zitti e leggete, eccheccacchio! Prendi la cacca, dicevo, nel senso metaforico di colui che (e c’è sempre questo Colui) dice dice cose grosse con l’idea che queste siano impossibili, irrealizzabili, incredibili. Roba da post-miracolo. Considerando che noi qui di miracoli ne vediamo un mucchio (un po’ perchè li facciamo, un po’ perchè, dico, siamo molto vicini a colui che li distribuisce…) questo personaggio non può appellarsi a nessuna proposizione ioneschiana, ma anzi attendere che le proprie assurdità trovino voce nel reale. Quindi, quando dite “prendi la cacca, ad esempio”, starete indicando con il ditino santo l’assurdo che trova spazio nel mondo. E, oh, attenti a non mettercelo, il dito che dico, fa schifo assai.

Avete capito il tema di oggi? Siete arrivati fino in fondo? Dato il delirium tremens ed il terribile jet lag dovuto al cambio orario del fine settimana, dubito che possiate annuire. Non importa. ma fatelo, che sennò sguinzaglio chiara che viene e mena fendenti con lo sbuccino…

Tremate, tremate, le strip sono tornate…e prossimamente, chissà, una tavola in Miller’s style…tanto per far piacere ad alcuni di voi. chi è Miller? Come? Ohmiodio…Chiara? dacci dentro con quelli, alle gambe, alle gambe…

Alla prossima, popolino amoroso…

viva il cane Dulcolax

STRIP-O-MARRIAGE #15 – questa è davvero l’ultima baby…

Salve gente! Tutto bene stamane? Vi sentite carichi, pieni di vita, desiderosi di esistere? Bravi! Mi sembra giusto. E visto che il mondo funziona per equilibri e dicotomie se voi siete tanto frizzanti allora è mio compito riportarvi sulla terra e farvene vedere tutto l’orrore…in barba al post di ieri sera, che era innamorato e tanto basta.

L’orrore, la disperazione…quella che vi prende alla notizia (perchè vi prende, vi conviene, oh se vi conviene, diamine!) che quella di oggi sarà l’ultima, e dico ultima, strip-o-marriage, almeno l’ultima a cadenza regolare. No, su, dai, non volevo…non piangete…ehi, ma…voi…voi non state piangendo…state ridendo…brutti…brutti…vi meritereste di cavalcare la bomba…malefici zoticoni ignoranti!

L’ultima tavola, sì, l’ultima per un po’, che a dire il vero ci sono altri piani per voi…piani diabolici, che vi faranno piangere, questa volta chissà, magari per una profonda commozione (cerebrale..questa era un po’ telefonata, lo ammetto).

Tiè, tenetevela, scriveteci sopra le parolacce e attaccatela sui muri…fatene quel che volete, tanto poi vien la vendetta, che tant’è amara che poco è più morte…

A presto miei fedelissimi…

STRIP-O-MARRIAGE #11 – datti una mossa, cane nero!

Buongiorno esseri infami! Buongiorno a voi che ve ne state lì in attesa, nella speranza che qui si posti il bello, qualcosa che illumini la vostra fosca giornata, il vostro grigiume piatto, il vostro misero orticello coltivato a patate e fagiolini. Ha! Sapete cosa vi attende, lo sapete e lo volete, come zombie famelici…e allora vi daremo quel che cercate, quel che anelate, quel di cui non potete più fare a meno.

La settimana inizia ed il lunedì è il giorno più dimmerda che ci sia (a parte il resto della settimana, per intenderci), soprattutto perché vengo qui dopo il fine settimana e cosa ti vedo, eh? cosa ti vedo? Niente. Nemmeno un commentino di partecipazione al Concorsone. E questo mi fa pensare che ci teniate tutti a venire al Nostro Matrimonio (che si terrà il 6 luglio e sarà fantastico e bla bla bla chi non viene che gli caschino le…). Bene. Bravi. Siete delle belle persone. Però il concorsone è ancora valido e potete andare a vederne le caratteristiche succulentissime qui. Se invece andate qui non ci trovate niente, ma tant’è che magari vi piace lo stesso e son proprio fattacci vostri.

Dicevamo, nuova settimana e nuove strip-o-marriage che, ve lo dico subito, sono ormai verso la loro naturale compassionevole fugace fine, a meno che voialtri non mi chiediate ESPLICITAMENTE di continuare, al che io potrei, sotto il benestare di Lei, la meravigliosa controparte del Dinamico Duo, farne ancora qualcuna. Quindi, carinerie e gentilezze.

Intanto ecco questa, ch’era da un bel po’ pronta alla pubblicazione, ma poi, si sa, il tempo fugge, ed è tutto un equilibrio sopra la follia.

buona giornata a tutti…

CHIARA E LUCA SI SPOSANO, sì, davvero…

Pareva strano anche a me, a dire il vero, quando lo abbiamo deciso. Ora l’unica cosa che è cambiata e che mi pare strano ma va bene così + il fatto che sono state date una fantasmilione di caparre che se rinunciamo mi vado ad impiccare giù per il ponte di San Pellegrino, mi vado…

Siamo ad un passo così dal rovinarci la vita. Fantastico. Alla faccia della sfida. Ma cosa si può volere di più quando, dopo quattro anni, il volto della tua donna è quello dell’unica donna che sogni e desideri? Quando l’essere una coppia sì, ma così, instabile per propria natura, non basta più e l’unico passo che ti rendi conto di voler fare è sposarla…cos’è? Di cosa si tratta? Di un morbo tipo encefalopatia spungiforme? Un nuovo tipo di aviaria? O semplicemente la vita è questa, quella che ti mette inaspettatamente sul binario giusto con la donna giusta, ed il binario giusto è quello di avere la donna giusta al tuo fianco?

Diamine, il 6 luglio di quest’anno ci sposiamo. Mica storie. Siamo ad un passo. Preparativi, inghippi, e tanto tanto altro ancora da fare.

Poi ci siete voi, voi, quelli invitati, quelli che verranno, se lo vorranno, a fare festa con noi. Vi vogliamo lì quel giorno. Poche balle. Vi vogliamo lì e vogliamo che sia una festa, che ci si diverta. Quindi vedete di darvi una mossa e collaborare.

Da qui arriveranno tutte le notizie sull’evento…quindi stateci dietro…